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352 LUISA BONOLIS
dei collaboratori di Fermi fa ormai parte, dalla primavera del 1942, anche Leona Woods,
che nell'estate del 1943 sposa John Marshall, un membro dello stesso gruppo. Lei stessa
racconta come fosse abitudine del gruppo andare ogni giorno, nel tardo pomeriggio, a
fare una nuotata al lago Michigan. La domenica pomeriggio vanno tutti a fare un giro
in bicicletta o passeggiano nei boschi. In queste occasioni Fermi ama molto dimostrare
la sua grande resistenza fisica: la sua capacità di nuotare più lontano, di camminare più
a lungo, di arrampicarsi più in alto stancandosi meno degli altri. In genere ci riesce.
Nello stesso modo gli piace vincere a "freccette" , a "pulci" o a tennis, come generalmen-
te accade. Queste qualità di allegria e mancanza di formalità proprie del carattere di
Fermi facilitano il contatto tra lui e i membri giovani del laboratorio. È un compagno
incredibilmente piacevole, raramente impaziente, generalmente calmo e vagamente diver-
tito. Non si lancia spontaneamente in discorsi di politica e di economia, né di filosofia e
letteratura, è difficile coinvolgerlo in questo tipo di conversazione. Nemmeno le arti visi-
ve costituiscono una particolare attrattiva per lui. Una volta, trascinato controvoglia ad
una mostra di ritratti, passa tutto il tempo facendo statistiche sul rapporto tra lunghezza
delle gambe e statura degli uomini del diciottesimo secolo. Nelle ore di relax parla di cose
che lo divertono così come gli vengono in mente. Delinea le idee in modo qualitativo e
brevemente, in modo che una volta afferrata l'immagine l'interlocutore provi il desiderio
di approfondire l'argomento. Usa lo stesso metodo quando fa lezione, delineando con
chiarezza i principi generali, senza dare i dettagli. In questo modo lo studente è attratto
dalla sua visione ampia e al tempo stesso catturato dalla curiosità di capire più a fondo
i problemi delineati. Sul lavoro Fermi è flessibile e aperto ai suggerimenti. Sostiene di
avere meno esperienza tecnica rispetto agli sperimentatori ed è piuttosto lui ad assisterli
nel preparare l'attrezzatura. Ma negli stadi successivi dell'esperimento è lui a guidare,
per mettere a fuoco i criteri per l'individuazione delle quantità misurabili e dei risultati
significativi. Fa una particolare impressione nell'analisi dei dati, come quando insiste che
gli integrali si possono calcolare numericamente in un tempo inferiore a quello necessario
per cercarli sulle tavole.
1944
Dopo il successo della pila di Fermi vengono avviati due progetti paralleli per la pro-
duzione di materiali fissili: un impianto per la separazione dell'U-235 a Oak Ridge e
la costruzione di reattori nucleari destinati alla produzione di plutonio. Fra il 1943 e
il 1944 Fermi, Zinn, Marshall e altri fanno molti esperimenti di fisica pura con la pila
delle Argonne, i cui risultati rimarranno tuttavia segreti fino a dopo la guerra. Questi
esperimenti aprono un nuovo settore di ricerca in cui i neutroni vengono applicati allo
studio dei problemi più diversi. Ancora una volta Fermi intuisce le potenzialità offerte dai
neutroni e inizia lo studio dello stato solido. Nel corso di queste ricerche viene introdotta
la cosiddetta "colonna termica", un dispositivo a cui Fermi teneva particolarmente. Un
blocco di grafite pura che, disposta alla sommità della pila, agisce come un selettore di ve-
locità lasciando passare soltanto neutroni lentissimi, in modo da selezionare intensi fasci
di neutroni di energia inferiore a quella termica, i cosiddetti "neutroni freddi". I neu-